L’antica Direzione Didattica, fino al 1928, era un organo di vigilanza che a Monopoli provvedeva a garantire l’istruzione e l’educazione di un ristretto numero di alunni rispetto alla maggior parte della popolazione minorile del comune che restava analfabeta e senza possibilità di scolarizzazione. Gli insegnanti delle scuole elementari erano dipendenti comunali e non si disponeva di edifici scolastici appositamente costruiti. Le scuole materne, all’epoca, erano denominate “asili” ed erano gestite esclusivamente da enti religiosi. Sin dagli inizi del ‘900, a margine del borgo murattiano, in quella che è l’odierna Piazza Milite Ignoto, svolgeva la sua attività l’Asilo Infantile “Anita Garibaldi” attualmente sede dell’omonima scuola dell’infanzia statale.
Successivamente alla riforma degli ordinamenti scolastici della fine degli anni “venti” del secolo scorso, fu avviato in Italia un vasto piano di edilizia scolastica. In virtù di questo sforzo economico dello Stato, nel 1935 fu quasi completato il nuovo edificio scolastico delle scuole elementari di Monopoli, realizzato in una zona all’epoca periferica nei pressi della Stazione ferroviaria, ovvero l’attuale scuola primaria di via Dieta.
Le cronache, leggibili sui registri conservati nell’archivio della scuola, raccontano di un trasferimento avvenuto in una mattina del febbraio dell’anno 1935, e di numerose scolaresche che – accompagnate dai rispettivi insegnanti ed incolonnate in corteo come si usava durante l’epoca fascista – partirono dal Convento denominato “San Domenico”, in realtà Monastero dei “Santi Giuseppe ed Anna”, per raggiungere il nuovo complesso scolastico che appariva “moderno, ospitale e luminoso”. Oggi appare a tutti come un severo monumento storico ma occorre pensare a come potesse essere osservato dagli occhi di bambini che lasciavano un vecchio e buio monastero, che certamente versava in uno stato di precaria manutenzione e di presumibile decadenza strutturale.
Il Circolo Didattico si costituiva, pertanto, intorno alla Direzione Didattica Governativa e comprendeva tutte le scuole del Comune unitamente a quelle della vicina Polignano a Mare.
Fu quello un periodo della scuola elementare particolarmente ricco di attività e di fermenti e, nonostante il regime non fosse affatto democratico, molte innovazioni didattiche, anche decisamente sperimentali, furono realizzate. Esemplare, secondo i risultati di una ricerca effettuata soltanto pochi anni fa, è la circostanza che sin dal 1939 la maestra Anna Totaro, che in seguito sarebbe divenuta Direttrice Didattica della stessa scuola si serviva del metodo globale per insegnare la lettura e la scrittura ai suoi alunni. Tale metodo sarebbe stato utilizzato come una vera e propria novità e sarebbe divenuto quello più diffuso ben venti anni dopo l’iniziativa dell’insegnante sperimentatrice. Un altro periodo di grande fermento fu quello che vide introdurre il metodo dell’insiemistica per l’insegnamento e l’apprendimento della matematica, di cui uno degli antesignani fu il maestro Dionisio Rossi, agli inizi degli anni sessanta, con risultati apprezzati anche dagli esperti nazionali.
Negli anni settanta, inoltre, in seguito all’ istituzione della scuola materna statale, nel Circolo Didattico iniziarono ad essere attivate sezioni di bambini di età da tre a cinque anni che furono ospitate in sedi precarie e di fortuna, oppure addirittura nella scuola elementare che, divenuta insufficiente per l’esplosione demografica, adottò il doppio turno delle lezioni per qualche decennio.
Nel 1964, inoltre, il Circolo Didattico fu sdoppiato e si ebbero, in conseguenza, due Direzioni Didattiche: il 1° Circolo che comprendeva le scuole del centro urbano e il 2° Circolo Didattico che raccoglieva la popolazione scolastica frequentante le numerose scuole rurali che, in quel periodo, erano state edificate per eliminare la piaga dell’analfabetismo ancora presente nella società italiana, soprattutto meridionale.
Il 1° Circolo Didattico, inoltre, continuò ad accogliere per alcuni anni anche molti corsi popolari per gli adulti analfabeti o semi-analfabeti ed un Centro di Lettura che serviva per rinforzare le scarse competenze culturali dei ceti sociali più svantaggiati.
La scuola di via Dieta, detta anche di S. Antonio, nello stesso periodo, fu denominata pubblicamente “Maria Santissima Assunta” nel corso di una cerimonia che si svolse nel cortile interno dell’edificio, ma tale intitolazione pare non sia mai stata sostenuta da atti ufficiali, tanto che l’attuale anagrafe ministeriale la registra ancora attingendo il nome dalla strada di accesso alla struttura.
Migliaia di bambini monopolitani hanno frequentato le scuole del 1° Circolo Didattico e nell’anno 2007 è stata effettuata l’edificazione del primo edificio del quartiere appositamente costruito per le scuole dell’infanzia, tra via Amleto Pesce e viale Aldo Moro nei pressi della scuola media statale “Vincenza Sofo”.
Lavori di adeguamento e di ampliamento nell’edificio di via Dieta permettono di disporre di un’Aula Magna e di locali polifunzionali per altri servizi culturali.
L’impegno costante per l’innovazione pedagogica e per la creazione di servizi per l’educazione e per l’istruzione, consente di registrare, nell’anno scolastico 2010-2011, 15 sezioni di scuola dell’infanzia, in tre plessi distinti che operano secondo un modello formativo evoluto di alta compatibilità e coesione didattica, 30 classi di scuola primaria, di cui cinque a Tempo Pieno, per un numero complessivo di circa mille alunni.